Un mondo che cresce a più velocità
Lo scenario economico a livello globale continua ad essere caratterizzato dal consolidamento della crescita nelle maggiori economie. L’attività economica negli Stati Uniti, il principale Paese che guida l’economia globale, si dimostra resiliente, seppur non in accelerazione; mentre si sta assistendo ad un rallentamento in Europa e in Cina, mitigato dagli interventi accomodanti delle rispettive banche centrali.
Gli Stati Uniti si confermano come uno dei principali motori dell’economia mondiale, con il Fondo Monetario Internazionale (FMI) che prevede una crescita del PIL del 2,8% nel 2024. Questo risultato è sostenuto da consumi attesi più robusti del previsto ed è stimolato dall’innovazione tecnologica e dagli investimenti in settori come l’intelligenza artificiale e le energie rinnovabili.
Al contrario, secondo il FMI, la crescita del PIL dell’Eurozona dovrebbe risentire della debolezza del settore manifatturiero, in particolare per la Germania, tradizionalmente il motore economico dell’Europa, che sta ora affrontando sfide significative nel settore automobilistico e nella transizione energetica. Tuttavia, ci sono segnali positivi in altri settori, come quello dei servizi e delle tecnologie verdi, che potrebbero in parte compensare la debolezza manifatturiera.
I Paesi emergenti dell’Asia, come Cina e India, nelle previsioni del FMI continueranno a contribuire alla crescita globale, sebbene a ritmi più lenti rispetto al passato. Questo grazie a misure di sostegno politico e investimenti nella transizione verso settori ad alta tecnologia. La Cina, in particolare, sta cercando di bilanciare la crescita economica con la necessità di ridurre il debito e affrontare le sfide ambientali. L’India, d’altra parte, sta beneficiando di una popolazione giovane e di un crescente mercato interno, che offrono opportunità significative per la crescita futura.
Nel complesso, secondo le stime più recenti del FMI, il PIL mondiale dovrebbe crescere del 3,2% nel 2024. Questo scenario favorisce la diversificazione degli investimenti sia in azioni che in obbligazioni, al fine di cogliere le molteplici occasioni che le dinamiche economiche globali stanno mettendo in evidenza. Da un lato, la prospettiva di un’attività economica in consolidamento supporta l’opportunità di investire nel capitale delle società, dall’altro crea le condizioni per la sostenibilità del loro debito. Inoltre, la previsione di tassi di interesse in calo nelle principali economie offre l’opportunità di includere nei portafogli rendimenti attualmente interessanti, che potrebbero non essere più disponibili nel breve periodo. Le differenze tra i vari settori in termini di utili e i rischi legati all’andamento dei tassi e alle elezioni Usa suggeriscono un approccio di gestione attiva rivolto ad identificare rischi e opportunità, in modo da affrontare in maniera più efficiente le turbolenze a cui si può andare incontro.
Assume un ruolo rilevante nella diversificazione dei portafogli l’investimento in soluzioni assicurative, che ha lo scopo di valorizzare il patrimonio nel tempo, tutelarlo dai rischi e dagli imprevisti, ottimizzare il carico fiscale e gestire il passaggio generazionale della ricchezza, cioè l’eredità a favore di coniugi, figli e persone care. Per tutte queste ragioni le polizze sono diventate un pilastro di diversificazione, nei portafogli private e non solo.